21 Cycling tours in Lombardy

filled by Giulia





ENG - Quando arriva il sole e i primi caldi...la bicicletta è un bellissimo mezzo di trasporto per affrontare i weekend estivi e inoltrarsi in mille diversi itinerari. Eccone alcuni...

COSTEGGIANDO L'ADDA TRA CANNETI E SPIAGGE 24 km
Da Trezzo d'Adda a Cassano d'Adda

Una giornata nel verde, fra canneti e spiagge, ad ammirare alcune opere architettoniche del passato: le centrali idroelettriche realizzate intorno all'inizio del secolo e le opere idriche intorno all'Adda, alcune delle quali progettate da Leonardo.
Dalla piazza del Castello di Trezzo (il giardino è sempre accessibile, e durante i fine settimana sono organizzate visite guidate all'interno), tenendo a sinistra l'ingresso, si costeggia il muro sul viottolo selciato in discesa fino alla sponda del fiume. Lo sterrato prosegue prima lungo l'alzaia, passa sotto i ponti della statale e dell'autostrada, poi si inoltra nella campagna fino a raggiungere Vaprio. Ingnorando il ponte che attraversa il fiume, si continua lungo la sponda fino all'origine di un canale dove si abbandona il litorale per imboccare un sentiero nel bosco e raggiungere una spianata in prossimità di Groppello d'Adda. Mantenendosi lungo il viottolo, ora carrozzabile, ci si immette su una strada asfaltata, si svolta a sinistra e si attraversa il piccolo abitato. Procedendo fino a Cassano, la strada raggiunge la piazza principale del paese. All'incrocio con la statale proveniente da Milano, si svolta a sinistra e si prosegue per cento metri fino ad ammirare, a destra, Villa Castelbarco. Tornando alla piazza e procedendo fino al ponte, si passa sulla bergamasca superando le spiagge sottostanti ed ammirando il castello. Proseguendo verso Treviglio, alla seconda curva della statale si svolta a sinistra e si procede nella vegetazione fino a Fara Gera d'Adda, che si oltrepassa in direzione Canonica. Attraverso il ponte ci si ricollega all'itinerario d'origine.


PEDALANDO FRA LE GOLE DELL'ADDA 32 km
Da Brivio a Trezzo d'Adda, fra gole e centrali

Altro percorso per ciclisti in cerca di tranquillità e piccole emozioni…
Dal lungofiume di Brivio si procede per la strada lungo l'argine che, passando sotto il ponte, procede in direzione sud, inoltrandosi nella gola dell'Adda. L'itinerario non presenta difficoltà di orientamento né pericoli legati alla circolazione. Lungo tutto il corso del fiume, mantenendosi sempre in prossimità della sponda e ignorando ogni variante in salita, si scende in direzione della corrente seguendo la stessa pendenza delle acque. Costeggiando,si susseguono la Centrale Semenza (anno 1920), il ponte in metallo a campata unica (1889), e ancora le centrali Bettini, (1896) Esterle (1914) e Taccani (1906). Il tratto di fiume pare abbia ispirato Leonardo da Vinci per i fondali di alcuni tra i suoi dipinti. Al grande scienziato toscano è pure attribuito il traghetto in località Imbersago: in realtà questo è l'ultimo rimasto di una serie di traghetti probabilmente già esistenti prima delle visite di Leonardo in Lombardia. Ne fu talmente affascinato (ancora oggi l'imbarcazione si sposta con il solo aiuto della corrente) che lo ritrasse con dovizia di particolari in uno dei suoi codici. Tra boschi, rogge, chiesette e turbine, l'arrivo al laghetto di Trezzo segna la fine dell'itinerario, che può essere percorso anche partendo dai piedi della rocca trezzese (dove tra l'altro è possibile affittare biciclette). Il ritorno avviene lungo la stessa strada.Nel tratto presso Trezzo è disponibile un percorso con attrezzi ginnici.
Numerosi bar e ristoranti si affacciano lungo la sponda in prossimità dei paesi, in particolare nei pressi del tratto di Trezzo.


LA VAL CAVALLINA 34 km

Una giornata tra la grande pianura e le Prealpi bergamasche, lungo le sponde di un lago azzurrissimo. Bellissimo percorso su cui però fare attenzione: il frequente alternarsi dei tratti ciclabili a quelli aperti al traffico automobilistico impone prudenza.(da fare particolare attenzione ai diritti di precedenza dove le ciclabili confluiscono nei comuni) Da Trescore Balneario si attraversa la strada provinciale al semaforo per Zandobbio e si passa il ponte sul Cherio. Appena oltre, si svolta a sinistra fino alla zona industriale, che si supera per raggiungere un rondò e l'inizio del tratto ciclabile che costeggia il fiume. Ad Entratico (Buca del Corno, grotta a 1 km dall'abitato) e oltre Borgo di Terzo, si ignora la strada per Berzo S. Fermo e si procede attraverso un cancello che conduce al tratto più recente della ciclabile, sull'argine fluviale.Superato anche l'incrocio con la strada per i colli di San Fermo, si svolta a sinistra in via Valsecca e ci si riporta lungo la sponda precedentemente abbandonata. Continuando lungo il corso d'acqua, si procede verso Casazza alternando tratti di pista riservata ad altri di stretta strada di campagna, fino alla provinciale che proviene dalla direttrice viaria principale in direzione di Monasterolo del Castello e della sponda orientale del Lago d'Endine. Il lago d'Endine fu il primo lago italiano dove venne vietata la navigazione a motore. Lungo le sue sponde è possibile noleggiare canoe. Proseguendo verso l'abitato, si può scegliere se attraversarlo mantenendosi a sinistra o se risalire a destra guadagnando una posizione panoramica che aggira le case. Le varianti si ricongiungono poco oltre, per tornare alla quota delle acque del bacino e raggiungere San Felice al lago e la sommità dello specchio d'acqua.


DA ROMANO DI LOMBARDIA A CARAVAGGIO 32 km
Nella bassa bergamasca a cavallo del Parco del Serio,
in visita ad uno dei più noti santuari ed al castello di Romano

Da Romano di Lombardia, visitati il castello medioevale (sede del Parco regionale del Serio) ed il centro storico, si aggira la rocca imboccando la strada che alle sue spalle si allontana nella direzione opposta al ponte d'accesso. Costeggiando la ferrovia, si raggiunge il ponte sul fiume Serio e lo si oltrepassa per svoltare a sinistra ed approdare all'argine. Da qui, volgendo le spalle ai ponti stradale e ferroviario, si ripercorre il sentiero parallelo alla sponda e per radure e boschi si arriva a una spianata al termine di uno sterrato, a destra, che si percorre fino a raggiungere Bariano. Sulla strada che attraversa l'abitato, si svolta a sinistra e alla fine delle case subito a destra (indicazione per Caravaggio). Costeggiando una roggia si giunge alla località, entrando dal lato opposto rispetto al Santuario. Attraversando il paese tra le strette vie e la piazza della chiesa, si prosegue in direzione della stazione e del viale al cui termine sorge il santuario. Per chi avesse optato per raggiungere Romano in auto, qui inizia il percorso a ritroso lungo la via dell'andata. Chi avesse optato per il treno, tornando sulla Circonvallazione di Caravaggio svolterà a sinistra fino a Treviglio. In vista della strada ferrata si devia a sinistra e , superato il passaggio a livello, ancora a sinistra, fino alla stazione.


DA DESENZANO A MANERBA 31 km
Scorci di medioevo e storie di pirati lungo un litorale mediterraneo

Al termine del viale della stazione FS di Desenzano si svolta a sinistra seguendo le indicazioni per Lonato. Usciti da Desenzano, si imbocca la strada parallela alla ferrovia, si oltrepassa la SS 11 per Brescia e si entra in Lonato, dominata dalla Rocca. Tornando nella direzione di provenienza, anziché puntare verso Desenzano si seguono le indicazioni Abbazia fino alla frazione Maguzzano dove appunto si trova il complesso (a destra in cima ad un colle). Proseguendo in direzione nord, ad un bivio si sceglie la variante a sinistra, leggermente in salita. Alla successiva biforcazione si svolta a destra e ci si dirige a Padenghe (castello e palazzo gentilizio) e a Soiano del Lago (castello), borghi fortificati collegati da una strada panoramica. Oltrepassato il castello di Soiano, si svolta a sinistra (indicazioni per Manerba) e percorrendo due tornanti in discesa si raggiunge la SS 572, che si supera per salire verso il centro di Manerba, ai piedi della celebre Rocca. Visitato il borgo si può scegliere se scendere al lago seguendo le indicazioni per Porto Dusano (spiaggia e imbarcadero) o se proseguire in direzione sud per Moniga. Raggiunta nuovamente la statale litoranea, la si percorre fino a Desenzano e alla partenza. Per chi se la sentisse, la penisola di Sirmione può essere una facile estensione pianeggiante.


DA ORZINUOVI A SONCINO IL LAGHETTO DI PIANO E PORLEZZA 32 km
Nel Parco dell' Oglio, tra borghi, castelli e leggende

Dalla Piazza Garibaldi di Orzinuovi, lasciandosi alle spalle il castello si entra nella piazza centrale che si percorre fino ai giardini. Da qui si svolta a destra e poi a sinistra in direzione Barco. Giunti al paese si devia a destra per visitare il castello. Tornando sulla via si raggiunge Bonpensiero: oltrepassato l'arco di ingresso alla fine dell'abitato la strada diventa sterrata e si tuffa in una lussureggiante campagna. Si attraversano due tipiche cascine lombarde, si supera la riserva naturale Isola Uccellanda e si arriva, dopo una breve salita, al borgo di Villagana; da qui un facile e piacevole sterrato conduce all'abitato di Acqualunga, dove merita una visita la settecentesca villa della Volta. Svoltando a destra si attraversa il fiume Oglio raggiungendo Castelvisconti. In direzione di Azzanello (bella veduta della valle dell'Oglio) girando a destra si entra in paese, si segue la via principale fino allo sterrato per arrivare a Genivolta. Giunti all'abitato si prende la ciclabile a destra, si lascia il centro del paese seguendo l'indicazione cascine Bananome. Arrivati alla cascina con i due silos, si svolta a sinistra e dopo un tratto di strada mista si entra a Soncino. All'ingresso del borgo si gira a sinistra e si percorre un viale alberato. Giunti ad una santella si gira a destra per arrivare sul piazzale della Rocca.


LAGHI E MULINI BRIANTEI 20 km

Dalla stazione di Erba si attraversa l'abitato imboccando prima via Dante e quindi via Fiume; si passa Piazza S. Eufemia e, dopo aver visitato la chiesa omonima, si taglia lo slargo per seguire Via Cadorna e Via San Maurizio fino a Via Alserio, dove si svolta a sinistra verso il lago. Quasi in vista dello specchio d'acqua, oltre la frazione Carcano, all'altezza di una cascina sulla destra, si abbandona l'asfalto per imboccare a sinistra uno sterrato tra i campi. Costeggiando una recinzone si svolta a destra attraversando una zona paludosa fino in vista di un roccolo, nel cuore della riserva del Lago di Alserio. Tornando alla strada asfaltata, si svolta a sinistra fino a superare un parcheggio e l'abitato di Alserio. Al suo termine, giunti ad un bivio, si svolta a sinistra per costeggiare il lago (ora non visibile) e raggiungere una salita, dove ancora a sinistra ci si porta sino alla base della collina ed alla sponda. Superato il bosco, dopo le strade a destra si procede per Nobile di Monguzzo, che si attraversa per scendere alla statale e procedere per Merone. Ignorando le indicazioni per i centro paese, si scende verso la ferrovia e la si oltrepassa per raggiungere Lambrugo. A Baggero si ammirano i mulini sul fiume ma, senza andare oltre il ponte, si svolta a destra costeggiando l'oasi ed arrivando alla strada ferrata, lungo la quale si incontra la stazione. Ricordiamo che il lago di Alserio è una riserva integrale protetta nell'ambito del Parco Regionale della Valle del Lambro. La digressione segnalata al roccolo conduce nel tratto più nascosto dello specchio d'acqua. Lungo il percorso si ammirano rilevanze architettoniche come l'antica ghiacciaia di Alserio (lungo lo sterrato presso la sponda) che forniva ghiaccio a Milano nell'Ottocento. A Baggero sono ancora integri i mulini sul Lambro.

L'IDROVIA CREMONA-MILANO 26 km
Alla scoperta di uno dei maggiori canali d'Italia

Dalla stazione ferroviaria di Cremona si imbocca la fronteggiante via Palestro proseguendo in Corso Campi e in via Verdi fino a Piazza Stradivari. Qui, una breve digressione a sinistra conduce alla Piazza del comune, nel suo insieme gioiello architettonico dominato dal Torrazzo, dalla Cattedrale e dalla sede municipale. Tornando in Piazza Stradivari, si prosegue per Corso Vittorio Emanuele fino a Piazza Cadorna, quindi a sinistra per Via del Giordano e ancora a sinistra per via del Sale, (noleggio bici) Alla sponda del fiume si svolta a destra cominciando a costeggiare, si oltrepassa via Piacenza e il ponte sul Po e si prosegue raggiungendo e superando il ponte che scavalca il canale che immette nel porto. Proseguendo lungo la strada ormai in aperta campagna, si procede ignorando le deviazioni a destra e mantenendo la direzione fino a raggiungere un'ansa del fiume, dove si svolta obbligatoriamente per portarsi sulla strada parallela all'idrovia, a sinistra. Continuando lungo questa, ad un successivo bivio, si svolta ancora a sinistra per imboccare il lungoargine e raggiungere la confluenza dell'Adda nel Po. Al ricongiungersi dell'Argine con una strada di campagna proveniente da destra, si svolta su questa e si ritorna verso l'idrovia, ora costeggiandola e percorrendo a ritroso la distanza verso Cremona. Il percorso è interessante per la confluenza di Po e Adda, due dei principali fiumi italiani, e per l'idrovia. Inoltre la cucina cremonese è nota in tutto il mondo per la mostarda, il torrone, e la qualità del latte. Ad Acquanegra, in paese oltre l'idrovia, degustazione di formaggi presso la locale latteria (in direzione della stazione, oltre il passaggio a livello, poi a destra).


DA CREMA A LODI 37 KM

Da Piazza Garibaldi a Crema, si attraversa Porta Serio e il fiume, poi a destra per Cremona fino alla svolta in via Marzale. Oltre la SS 415 si arriva , per una stradina tra rogge, al santuario del Marzale. Proseguendo per Ripalta Arpina, si devia per Montodine, si riattraversa il Serio, e a sinistra si raggiunge una chiesa. Appena dopo, a sinistra in discesa si ritorna in campagna e , oltre la provinciale, a Moscazzano. Si costeggia Villa Albergoni e al bivio si prosegue a sinistra per attraversare il paese e raggiungere Rovereto. Si entra nell'abitato e si continua per Credera, rimanendo sulla strada interna parallela alla provinciale fino a Rubbiano. Seguendo la strada in direzione Casaletto si tiene la sinistra al bivio fino all'incrocio con la provinciale, da superare per imboccare la strada opposta. A Casaletto si prosegue oltre Abbadia Cerreto, poi a destra per Cadilana e Corte Palasio, dove si prende Via delle Fontane. Usando come riferimento il campanile si giunge a Fontana. A sinistra per Lodi si percorre un breve tratto della SS 235, si gira a sinistra all'indicazione per tre cascine e si continua per uno sterrato chiuso al traffico, costeggiando la nuova circonvallazione. A sinistra di un maneggio, dopo il Centro Canottieri, si prosegue per le vie Po, Ferrari e Cantoni fino alla SS 235 dove si svolta a sinistra. Superato l'Adda, al semaforo a destra e poi a sinistra fino al Duomo. Da segnalare le sagre estive: in giugno musica nei cortili dei palazzi di Crema; in luglio a Moscazzano festa della Madonna dei Prati; in agosto a Crema tortellata cremasca; in ottobre a Lodi Cursa dei Cavai, gara tra i rioni.



DA MANTOVA AL POLIRONE 48 km
Tra il Po e il Mincio

Dalla stazione ferroviaria di Mantova si svolta a destra su Viale Nuvolari, quindi a sinistra per Via Cremona e Viale Piave fino a Piazza Gramsci, dove si imbocca Viale Repubblica e Viale Risorgimento fino al lungolago di Vicolo Maestro. Al ponte in direzione dell'Autostrada del Brennero, si procede mantenendosi paralleli alla sponda . Costeggiando il Mincio dove possibile e aggirando l'argine allontanandosi a destra dove il passaggio è ostruito, si raggiunge la località Virgiliana e ci si immette definitivamente sull'argine, da ora sempre accessibile. Superata l'autostrada, seguendo il sinuoso percorso del fiume si raggiunge il ponte a monte di Governolo e si svolta a destra sulla strada proveniente da questo. All'immissione sulla strada proveniente da Mantova, si svolta a sinistra per attraversare il ponte sul Po. Appena oltre, si svolta a destra sul percorso d'argine ritornando a costeggiare e percorrendo tutta l'ansa fino a Gorgo e, oltre l'argine della golena, fino a San Benedetto Po. Il ritorno può avvenire lungo lo stesso itinerario dell'andata o utilizzando le motonavi che collegano Mantova a San Benedetto, in due ore e quindici minuti di navigazione. Tornati nel capoluogo, una visita alla capitale dei Gonzaga è un'occasione da non perdere.(tutta l'area monumentale è concentrata a poche centinaia di metri dalla stazione).Interessante il punto in cui il Mincio passa nel Po. Da visitare il Museo Civico Polironiano: allestito nei corridoi che circondano il chiostro di San Simeone, raccoglie una consistente serie di oggetti, immagini e curiosità della cultura popolare padana. Nel Chiostro dei secolari una collezione di carri contadini del secolo XIX.


DA PAVIA A BEREGUARDO 33 km

Dalla stazione di Pavia si svolta a destra per via Guidi e ancora a destra in Corso Manzoni dove si supera la ferrovia per dirigersi verso la periferia lungo Via San Lanfranco e Via Mascherpa. Oltrepassando il sottopasso del raccordo tangenziale, si prosegue lungo la strada prima a ridosso del Ticino, poi nella campagna che lo circonda. Ignorando le deviazioni a destra dei numerosi bivi in sequenza, sempre sulla strada asfaltata si superano Torre d'Isola, San Varese e l'autostrada Milano- Genova per sfiorare l'abitato di Bereguardo. Alla periferia si svolta a sinistra sulla strada leggermente in discesa che serpeggiando nel bosco costeggia una lanca e raggiunge l'alveo del fiume presso una grande spiaggia, al margine della quale si incontra il ponte di barche. Sulla sponda opposta si procede ignorando le deviazioni presso i ristoranti e, mantenendosi sull'asfalto, si raggiunge un bivio (indicazioni alternative tra Vigevano e Garlasco). Si sceglie la sinistra e a poche centinaia di metri ancora la sinistra in direzione di Zerbolò (ancora a sinistra al bivio successivo). Oltrepassando nuovamente l'autostrada, si prosegue scegliendo la sinistra ai successivi bivi asfaltati e si ritorna a costeggiare il fiume. Rientrati in Pavia per via Canarazzo, si procede per Via XXV Aprile fino al Ponte Coperto, che si attraversa per salire nel centro storico. (per la stazione a sinistra in Corso Cavour) Lungo il percorso si incontra Bosco Grande, sulla sponda orografica destra del Ticino, e rappresenta un raro esempio di foresta riparia naturale.



DA SAZZO A CAIOLO 17 km
Una valtellina alternativa, toccando i paesini della pedemontana orobica

Dalla stazione di Casacce si supera il passaggio a livello e si scende fino al ponte sull'Adda. Oltrepassato il fiume si costeggia la sponda scegliendo la strada a destra al primo bivio. Si continua a percorrere la strada che attraversa un secondo ponte in località Boffetto, dove si svolta a sinistra al bivio per procedere in direzione di un altro ponte; lo si attraversa per tornare ancora sulla sponda orobica dopo un breve tratto sull'ansa dell'Adda, in questa zona particolarmente mosso. Alla biforcazione successiva, si ignora la variante in netta salita per scegliere la destra e procedere i direzione di Amonimi, dopo il quale si continua costeggiando la centrale idroelettrica e si prosegue fino a Busteggia (frazione di Piateda). Proseguendo fino al ponte del Navetto, appena prima del passaggio si svolta a sinistra per Faedo e si procede tenendo a destra il corso del fiume, ora non visibile. In leggera salita, si continua fino ad immettersi su un tornante in territorio di Albosaggia. A destra in discesa, si ignorano le varianti ancora in discesa a destra per mantenersi nell'abitato fino all'immettersi della strada per Caiolo. Dopo aver superato il torrente Livrio, in paese si svolta a sinistra in salita, per percorrere due tornanti ed un traverso pianeggiante fino ad una curva ed alla chiesetta di San Bernardo. Ritorno a ritroso.


DA ANGERA AL LAGO DI MONATE 19 km

Dalla stazione ferroviaria di Taino-Angera si raggiunge la vicina strada intercomunale e si continua fino a Taino, dove si svolta a sinistra in direzione di Cheglio (frazione di Taino). Continuando fino all'immissione su una strada più ampia, si ignora la variante a sinistra verso il passaggio a livello per procedere in senso opposto fino a una deviazione sulla sinistra in direzione di Capronno. Oltrepassata la piccola frazione, al bivio si svolta a sinistra e, su strada in leggera salita, si raggiunge Cadrezzate, sulle sponde del Lago di Monate. Imboccando via Solferino e da qui via al lago, si raggiunge la riva. Tornando al bivio principale nel centro del paese, si svolta a sinistra e, i discesa, si prosegue rettilinei fino a Barza e al passaggio a livello. Superatolo, all'immissione sulla statale si svolta a sinistra fino alla deviazione per Ranco(a destra). Lungo la strada per campi e boschi si supera un parcheggio e si procede fino ad un gruppo di villette sulla destra, al margine del quale si notano alcune locomotive del Museo dei Trasporti di Ranco. Procedendo, una lieve salita immette sulla litoranea che scende bruscamente al porto di Ranco e procede per Angera. Superato l'abitato, si ignorano le indicazioni per Sesto e si oltrepassa nuovamente la statale in direzione di Taino e del punto di partenza. Interessante la vista panoramica che si ha dalla Rocca Borromea di Angera.
Da visitare il Museo di Ranco: la riproduzione di un piccolo casello è stata completamente circondata da cimeli ferroviari e trasformata in una curiosa stazione.


IL PARCO REALE DI MONZA 20km

Dalla stazione FS di Monza si sale a destra fino ad un incrocio. Attraversatolo in direzione della fontana, si procede lungo Via Italia percorrendola tutta sino all'Arengario. Continuando per via Carlo Alberto si raggiungono dei giardini da costeggiare sul lato sinistro fino al sottopasso ed alla Villa Reale i cui giardini non sono accessibili in bici (la loro visita richiede circa un'ora): i mezzi possono essere lasciati presso il casello del parcheggio automobilistico. Procedendo per il cuore del Parco, dal viale che lo attraversa si continua fino al bar sulla sinistra, dove si svolta per poi deviare subito a destra in discesa fino all'ippodromo. Mantenendosi paralleli al rettilineo del tracciato, si continua fino a una deviazione a destra e al complesso del Mirabello. Qui si svolta sinistra e, ad una fontana, a destra lungo uno sterrato che costeggia una cascina e prosegue (variante pianeggiante al bivio) fino alla recinzione dell'autodromo. Oltre il cancelletto, si procede oltre il rettifilo delle paraboliche, sul tracciato ormai in disuso. Proseguendo fino alla curva nord, la si percorre fino ad oltrepassare l'attuale tracciato di gara, dopo il quale si svolta a sinistra e ancora a sinistra, per imboccare il sottopasso che, costeggiando la pista, raggiunge la Porta dei Cervi. Girando a sinistra, si torna verso il villaggio dei box e, oltre, al percorso dell'andata.

IL PARCO DELLE GROANE 36km

Dalla stazione ferroviaria di Serenella si imbocca la strada perpendicolare ai binari, nelle vicinanze del canale Villoresi, in direzione dell'ospedale.
Ancora su questa fino ad un trivio, si ignorano le deviazioni per Senago e Cesate e si procede rettilinei verso Solaro. Raggiunto un parcheggio sulla sinistra, si svolta in direzione di questo per la pista ciclabile che attraversa la pineta. Ad un successivo parcheggio, si volta a destra e, ancora su ciclabile, si procede fino a tornare sul proseguimento della strada precedentemente abbandonata, dove si svolta a sinistra per oltrepassare l'asfalto ed arrivare ad un bivio sulla pista delle bici. Ancora a sinistra, si costeggia la brughiera fino alla SS 527 Monza - Saronno ed al Centro Parco delle Groane, sul lato opposto della direttrice viaria. Superatela, costeggiando l'area degli edifici, si continua fino ad un'altra strada, ormai in comune di Ceriano laghetto. Oltre, si prosegue su ciclabile e, con andamento curvilineo, si attraversano numerose aree boschive fino ad una fornace dove è allestito il centro informazioni. Procedendo lungo la pista, si ignora la variante a destra di un bivio per continuare fino ad una folta pineta adiacente un bosco di latifoglie con aree attrezzate per il pic-nic. Il ritorno avviene sul percorso dell'andata.

IL PARCO AGRICOLO SUD MILANO 26km
Tra canali ed abbazie


Da Milano, Piazzale Corvetto, si imbocca Viale Omero in direzione della periferia e si continua tra i campi sino all'Abbazia di Chiaravalle. Dopo la visita, aggirando il complesso, si oltrepassa la ferrovia e si attraversa Chiaravalle fino al bivio presso la periferia, dove si svolta a destra per la strada interpoderale che raggiunge la Cascina Tecchione e l'omonima cava (a destra e a sinistra ai due bivi in sequenza). Entrati in Sesto Ulteriano, si attraversa il paese fino ad una rotatoria dove si svolta a sinistra per superare un cavalcavia ed immettersi su una seconda rotatoria, dopo la quale si svolta a destra per raggiungere Viboldone e la sua abbazia, al margine opposto delle case, oltre il fiume. Tornati sulla strada di provenienza, al bivio si sceglie la sinistra per percorrere due cavalcavia inframezzati da un sottopasso, tutti a cavallo delle tangenziali di Milano. Immessi sulla SP 164 verso Locate Triulzi, si continua fino al suo centro che si raggiunge incontrando la chiesa di San Vittore, Palazzo Salazar e, in fondo alla via a sinistra, palazzo Trivulzio. Da qui si torna verso Milano superando il passaggio a livello e seguendo per Opera. Attraversando completamente il paese, alla periferia nord una rotonda propone a sinistra l'estensione Mirasole. Tornati in Opera si continua a sinistra, sotto la tangenziale e fino a via Ripamonti. A destra, in via M. D'Agrate, si ritorna alla partenza.

DA SANT'ANGELO LODIGIANO A SAN COLOMBANO 32km
Un'isola di verde, fra viottoli e vigneti

Dalla Piazza del Castello di Sant'Angelo ci si orienta in direzione opposta al maniero per uscire dall'abitato, superare la circonvallazione e procedere verso Graffignana. Ad una brusca curva a sinistra della strada principale, si prosegue per il viottolo che si origina rettilineo superando un primo nucleo abitato e si raggiunge, svoltando a destra al bivio, Monteleone. Nel piccolo abitato si svolta a sinistra e quindi ancora a sinistra verso Miradolo, che si oltrepassa fino a raggiungere la SS 234. Continuando oltre la strada e il passaggio a livello, ancora tra i campi si giunge a Chignolo Po e lo si attraversa per la strada principale fino ad arrivare al suo castello. Aggirato il parco della rocca, si svolta a sinistra e, superando un'ultima volta la statale, si ritorna in direzione nord verso San Colombano. Raggiunto il borgo medioevale, si abbandona l'anello tangenziale per svoltare alla seconda a sinistra e attraversare la cittadina fino a Piazza Don Gnocchi (castello). Uscendo dall'abitato al lato opposto a quello d' entrata si procede fino ad un bivio dove si svolta a sinistra per una strada minore per tornare su piccole strade di campagna. Ad una successiva biforcazione, si svolta a destra e quindi a sinistra per raggiungere il proseguimento della via utilizzata in uscita da Sant'Angelo. (a destra al bivio seguente). Da gustare le specialità vinicole e culinarie dell'area di San Colombano.

DA SOLFERINO A CASTELLARO LAGUSELLO 24 km
Tra borghi e fornaci nelle colline mantovane


Dall'Ossario di Solferino si abbandona l'abitato in direzione sud fino ad un grosso stabilimento sulla destra, all'altezza del quale si svolta a sinistra attraversando un campo ed imboccando una via in salita tra le case.
Raggiunto il crinale di un colle, si procede fino all'incrocio su una strada asfaltata, dove si svolta a destra e in seguito a sinistra per raggiungere Cavriana. In paese, al temine della salita si sceglie la variante di destra per scendere fino ad una curva e ad una via a sinistra in direzione della Pieve Romanica e di una fornace. Tornando in centro al paese in cima a una salita, si imbocca la variante precedentemente ignorata e si continua fino ad un ulteriore incrocio, al quale si procede rettilinei per una leggera salita seguita da una lunga discesa serpeggiante tra i campi. Al bivio presso una cappella si tiene la destra per raggiungere Castellaro Lagusello e il laghetto su cui si affaccia il borgo fortificato. Dall'uscita del ponte di accesso al forte, si procede rettilinei aggirando la collinetta a nord del paese e si continua scegliendo la sinistra ai tre bivi in sequenza. Raggiunta Pozzolengo, ancora a sinistra si ritorna in direzione di Solferino, che si raggiunge mantenendosi sulla strada principale.
Zona caratteristica per la produzione vinicola e culinaria.
Il percorso riveste anche un interesse storico, per i siti delle grandi battaglie risorgimentali. Castiglione delle Siviere ospita il museo dedicato alla organizzazione umanitaria mondiale, sui luoghi della solidarietà dimostrata dai soccorritori durante la battaglia del 1859 tra austriaci e franco-piemontesi.


DA SARTIRANA A LOMELLO 27 km
Alla scoperta della Lomellina: torri e castelli riflessi nelle risaie

Dalla stazione ferroviaria di Sartirana ci si inoltra nell'abitato, raggiungendo il centro e la piazza del castello. Da qui, spalle alla struttura, si svolta a sinistra in direzione di una chiesa e si procede fino ad incrociare la via principale, su cui ci si immette svoltando a destra e procedendo fino a superare il passaggio a livello, dopo il quale si svolta a sinistra. Raggiunta la strada che funge da circonvallazione all'abitato, la si supera inoltrandosi lungo la stretta via interpoderale tracciata tra le risaie. Con un susseguirsi di curve a gomito , si costeggia una caratteristica cascina abbandonata e si raggiunge Semiana, entrando dal lato sud del paese. Appena prima delle case, un viottolo sterrato sulla destra raggiunge i ruderi del palazzo nobiliare del borgo. Il piccolo abitato è interamente affacciato sulla strada che lo attraversa sull'asse est-ovest: svoltando a destra , si procede fino a un successivo bivio, dove si svolta a sinistra, ritornando tra i campi e le rogge. Su strada ancora poco battuta ma più ampia della precedente, si procede fino alla deviazione per la cascina Terno, riseria che rispecchia la tipica struttura della corte lomellina. Tornati sull'asfalto, si raggiunge in breve Lomello e la grande piazza dove sorge il Castello. Da qui, un viottolo selciato tra i muri conduce al battistero San Giovanni ed alla Chiesa di Santa Maria Maggiore.

DA RIVANAZZANO A SAN PONZO SEMOLA 27 km
Un paradiso per le bici nella vallata principale dell'Appenino Pavese

Dalla Piazza Giovanni XXIII in Ravanazzano si entra in via Leidi e si punta in direzione di Salice Terme.
Attraversando la località si costeggia il celebre parco termale, si ignorano le indicazioni per Godiasco e per Pozzol Groppo per procedere invece seguendo la direzione della vallata fino a superare Montalfeo ed avvistare il fiume, percorrendo la strada parallela sul versante orografico sinistro (destro nella direzione di marcia). Senza cambiare sponda, si procede superando una rotonda e percorrendo dei saliscendi fino ad un ponte, che si attraversa per percorrere un breve tratto di statale (a destra fino alla località San Zanre). Svoltando a destra per oltrepassare un'ultima volta il fiume, appena superata l'acqua si tiene la sinistra per uno sterrato leggermente in discesa che conduce ad una cascina e ad un mulino. Mentre ancora a sinistra si scende al greto del torrente, a destra si procede immettendosi su una strada asfaltata che, con andamento sinuoso tra i campi, raggiunge San Ponzo di Semola. Una piacevole estensione all'itinerario è quella che attraversando il piccolo paese fino al bivio tra le case, svolta a destra inoltrandosi nella vallata a monte dell'abitato e raggiunge in costante salita la Grotta di San Ponzo.
Numerosi fossili sono presenti nel tratto che va verso la Grotta.
Salice e Rivanazzano sono frequentate per i poteri terapeutici delle rispettive Terme.

DA CASTIGLIONE OLONA A CASTELSEPRIO 27 km
Tra i boschi del basso varesotto alla scoperta della culla della civiltà per l'intera area padana

Dal centro storico di Castiglione Olona si scende attraverso l'Arco di Ponente lungo le antica mura fino al Ponte Romano, che si attraversa per svoltare a sinistra e percorrere in salita dei tornanti fino a raggiungere il margine della Valle dell'Olona. Scegliendo la sinistra ai due bivi strettamente consecutivi, si procede in direzione sud fino a raggiungere l'abitato di Gornate Olona. Al trivio nel centro del paesino si svolta a destra e si continua lungo la strada, abbastanza sinuosa, in direzione di Carnago: non si deve raggiungere l'abitato, ma alla prima traccia asfaltata a sinistra (in prossimità di una casa) si gira per raggiungere in breve un'altra strada asfaltata dove si svolta a sinistra e quindi ancora a sinistra per Castelseprio. Nel centro del paese, l'area archelogica si trova imboccando allo stop la strada a sinistra e proseguendo fino al termine dell'asfalto. Anche se vicino in linea d'aria, per scendere a Torba bisogna ritornare in Castelseprio, ignorare la strada da cui si era arrivati e svoltare a sinistra nella via in netta discesa. All'immissione su un'altra strada, a sinistra si arriva in prossimità del monastero di Torba. Dopo la visita si prosegue per riattraversare Gornate ed immettersi sulla direttrice percorsa durante l'itinerario di avvicinamento.