Alla scoperta della via dei Mulini

inserito da Giulia





Vi trovate nei dintorni di Portofino e Santa Margherita: avete l’occasione di fare un tuffo in un paesaggio di natura rigogliosa e lussureggiante che mai avreste pensato di trovare a pochi metri dai più famosi lidi del Tigullio. Con una tranquilla passeggiata di poco più di un paio d’ore.
Di fronte alla Punta del Faro di Santa Margherita si imbocca a piedi la salita Montebello (dietro il benzinaio) e si raggiunge il borgo di Nozarego, dove si trova l’omonima chiesa del XVIII secolo, immersa negli uliveti.
Da qui un sentiero a mezza costa percorre il versante orientale del Parco, attraversando paesaggi agricoli, leccete, pinete e castagneti, raggiungendo la localita’ Gave, dove sorge il piccolo oratorio di San Gerolamo. La passeggiata prosegue in falsopiano nella campagna fino al torrente dell’Acqua Viva. E qui, mentre il sentiero avanza dritto per gli Olmi, sulla sinistra si scende lungo la Valle dell’Acqua Viva, con la sua storia di mulini e antiche tradizioni.
Siamo nella più importante area umida del Parco, dotata di una spettacolare concentrazione di felci. Una rete di canali e serbatoi irreggimentava un tempo le sorgenti della zona, alimentando una catena di mulini e frantoi per la lavorazione dei cereali, delle castagne e delle olive.
Dei 35 antichi mulini oggi ne rimangono solo alcuni, tra le cui pietre si insediano spesso la valeriana rossa, l’erba ruggine e la falsa liquirizia.
Nei mesi autunnali lungo il sentiero dei Mulini si può ammirare la bellezza dei colori del corbezzolo, delle bacche, del mirto.
L’atmosfera di quest’ambiente umido e ombroso è così surreale che tra i rami e le foglie di sambuco, ontano, castagni, alloro e robinia potrebbe capitarvi di intravedere gnomi e folletti, ma anche un cinghiale in carne ed ossa, visto che qui sono protetti.
E molto suggestive sono le liane della vitalba, una rampicante legnosa la cui presenza regala sensazioni di avventura estrema. Si cammina attraversando fossi e ponticelli, fra ceppi e pietre ricoperte di muschio, calpestando tappeti di erba miseria.
L’itinerario prosegue, offrendo scorci panoramici fino ad arrivare alla baia di Paraggi, dove un tuffo in mare può concludere in bellezza queste due ore di immersione nel verde.